Mostra Amphibia

Updated on 22/6/2024

Amphibia. La vita tra due mondi di rane, rospi e salamandre

A cura di Emanuele Biggi e Francesco Tomasinelli

Conosciuti come Anfibi (Amphibia), rane, rospi, salamandre e cecilie, conducono una vita affascinante, sospesa tra due mondi: la terra e l’acqua. Le uova sono legate all’ambiente umido e spesso deposte nell’elemento liquido; in molti casi da queste fuoriescono larve, che nelle rane prendono il nome di girini, con branchie e appendici per nuotare. Dopo un certo periodo, le larve compiono una metamorfosi, diventando adulti dotati di polmoni per vivere sulla terraferma.

La storia degli Anfibi è cominciata circa 300 milioni di anni fa, quando le prime forme popolavano le paludi del Carbonifero, ben prima della diffusione dei dinosauri. Hanno conosciuto un grande successo, colonizzando quasi ogni ambiente naturale terrestre dove siano presenti acque dolci. Purtroppo, oggi sono il gruppo di vertebrati più minacciato a livello mondiale a causa delle attività umane: secondo la IUCN, l’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura, delle 8000 specie di Anfibi viventi più di un terzo sono in pericolo di estinzione. Colpa della perdita di habitat, dei cambiamenti climatici e di una terribile malattia che ha colpito diverse popolazioni di rane e salamandre in alcune regioni del Pianeta.

La mostra AMPHIBIA. La vita tra due mondi di rane, rospi e salamandre intende raccontare il complesso ciclo vitale, il ruolo negli ecosistemi e i rischi per la conservazione di questi animali così speciali.
Per farlo, si affida a una selezione di animali vivi presentati all’interno di grandi terrari arredati che riproducono l’ambiente naturale delle specie ospitate. Nessuno degli esemplari presenti in mostra è stato prelevato in natura; tutti sono nati in cattività da generazioni, anche per attività di ricerca e conservazione.
Tra le specie presenti in mostra dal vivo, si contano rane muschio e rane foglia, dalle incredibili livree che garantiscono un sorprendente camuffamento, oltre a raganelle in grado di sopravvivere in ambienti aridi. Una delle specie più affascinanti è la rana dardo dorata, di colore giallo accesso, l’Anfibio più tossico al mondo. Alcune tribù indio della Colombia cospargono il veleno di questi animali sui dardi che usano per cacciare la selvaggina: da qui il nome comune della specie. In cattività questi Anfibi mangiano semplici grilli, e quindi perdono del tutto la tossicità.
L’intera mostra è illustrata da una mostra fotografica in grande formato dei curatori Emanuele Biggi (naturalista, fotografo di conservazione e conduttore della trasmissione GEO di Rai3) e Francesco Tomasinelli (naturalista, fotogiornalista e docente universitario), autori di diverse esposizioni scientifiche sulle scienze naturali, tra le quali Predatori del microcosmo e Kryptòs, mimetismo e inganno in natura. La mostra approfondisce anche le specie italiane, soffermandosi anche sulle azioni di conservazione, tra cui LIFE Insubricus, un programma europeo dedicato al recupero delle popolazioni del pelobate fosco, un Anfibio europeo in difficoltà. Le immagini della mostra, scattate dalle foreste del Borneo alle montagne dell’Appennino, raccontano il ciclo vitale e il comportamento di specie diverse, soffermandosi sui comportamenti e le caratteristiche delle specie più affascinanti e insolite. Diverse installazioni video, dedicate ai cicli vitali, i canti e il comportamento degli Anfibi completano il percorso espositivo.

La mostra AMPHIBIA è stata esposta al Museo di Storia Naturale di Genova Giacomo Doria, da novembre 2023 a maggio 2024

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