Professione naturalista

Di Francesco Tomasinelli ed Emilio Scoti

Updated on 10/12/2013     

In Italia la ricerca in ambito naturalistico viene spesso considerata uno spreco di energie e denaro, in contrasto con quanto avviene nei paesi anglosassoni e nei paesi europei più avanzati. In realtà gli studi in questo campo hanno ricadute inaspettate in tanti settori, dalla pianificazione del territorio fino alle strategie di conservazione dell’ambiente.
I famosi studi di impatto ambientale, per esempio, sempre citati per la costruzione delle grandi opere pubbliche e private, sono frutto soprattutto del lavoro di molti specialisti che hanno dedicato anni all’analisi del nostro patrimonio naturale. Oggi queste ricerche ci consentono di comprendere un po’ meglio il funzionamento degli ecosistemi, proteggerli (in accordo con le leggi europee) e, ancora più importante, ridurre l’impatto dell’uomo sulla natura.
Questo lavoro fotografico documenta l’attività di molti giovani naturalisti, persone guidate da una fortissima passione più che dai guadagni, che operano nel pubblico e nel privato con specializzazioni molto diverse.

Hanno partecipato al progetto:

Adriana Bellati, erpetologa e genetista. PhD Università di Pavia

Paolo Bonazzi & Elisabetta De Carli, ornitologi e chirotterologi. Studio Fauna Viva, Milano

Andrea Bonisoli Alquati, ornitologo ed etologo. PhD Università di Milano, ora emigrato negli USA

Guido Gnone, biologo marino. Acquario di Genova

Marco Isaia, biospeleologo ed aracnologo. Ricercatore Università di Torino

Matteo Maspero, entomologo. Fondazione Minoprio, Milano

Fabio Pupin, erpetologo. Museo Tridentino di Scienze Naturali

Elisa Riservato, entomologa. Libera professionista e collaboratrice Museo Tridentino di Scienze Naturali

Matteo Siesa, ecologo ed entomologo. PhD Università di Milano

Anna Vidus, specialista in mammiferi. PhD Università di Pavia

Keywords: naturalista, impatto ambientale, professione, biologo, lavoro

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